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La sonda inviata dalla Nasa per esaminare il Sole rispedisce i suoi primi risultati

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I dati scientifici inizieranno ad arrivare da maggio, dopo la calibrazione.

Un Orbiter solare inviato per dare una visione senza precedenti del Sole ha rispedito le sue prime misurazioni.

La nave spaziale è stata lanciata in un viaggio verso il Sole una settimana fa e volerà ai suoi poli nel tentativo di vedere una regione in gran parte sconosciuta agli scienziati.

Uno degli strumenti che consentirà loro di farlo – il magnetometro che viene portato a bordo – ha inviato i suoi primi dati sulla Terra, secondo l’agenzia spaziale britannica.

“Misuriamo campi magnetici migliaia di volte più piccoli di quelli che conosciamo sulla Terra”, ha affermato Tim Horbury dell’Imperial College, principale investigatore dello strumento magnetometro.”

“Anche la corrente nei cavi elettrici rendono i campi magnetici registrati molto più grandi di ciò che dobbiamo misurare.”

“Ecco perché i nostri sensori sono su un braccio, per tenerli lontani da tutta l’attività elettrica all’interno del veicolo spaziale.”

La sonda – costruita da Airbus a Stevenage – è stata lanciata all’interno del razzo Atlas V 411 dal sito della Nasa di Cape Canaveral in Florida, appena dopo le 4 del mattino, ora del Regno Unito.

Il satellite orbiterà attorno al Sole, trasmettendo foto ad alta risoluzione e misurando il vento solare come parte della missione guidata dall’Agenzia spaziale europea (ESA) e in parte finanziata dall’Agenzia spaziale britannica.

I controllori di terra dell’European Space Operations Center di Darmstadt, in Germania, hanno acceso i due sensori del magnetometro circa 21 ore dopo il decollo.

Uno può essere trovato vicino all’estremità del braccio lungo 14,4 piedi (4,4 m) e l’altro vicino al veicolo spaziale stesso.

Lo strumento ha registrato i dati prima, durante e dopo l’attivazione del boom, in modo che gli scienziati potessero comprendere l’influenza del veicolo spaziale sulle misurazioni nell’ambiente spaziale.

Successivamente, gli strumenti dovranno essere calibrati, con i dati scientifici raccolti da metà maggio.

L’Orbiter solare impiegherà circa due anni per raggiungere il Sole, che gli scienziati chiamano “fase di crociera”.

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L. Zanoner

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