fbpx
Internet

Safari ora blocca tutti i cookie di terze parti come impostazione predefinita

Sharing is caring!

L’ultima raffica di aggiornamenti software di Apple ha incluso un importante passo avanti per la privacy del web. L’ultima versione di Safari per iOS, iPadOS e macOS ora blocca tutti i cookie di terze parti per impostazione predefinita: è il primo browser principale a farlo, ha dichiarato John Wilander del team WebKit. Tor Browser è l’unico browser noto a farlo prima di Safari, mentre il browser Brave ha ancora alcune (se minori) eccezioni.

La mossa dovrebbe rendere la vita più difficile sia agli inserzionisti che agli aggressori. Dovrebbe impedire ai siti di utilizzare le impronte digitali di accesso o persino lo stato della prevenzione anti-tracciamento per monitorare il tuo comportamento. Dovrebbe inoltre contrastare gli attacchi di contraffazione delle richieste tra siti e impedire l’uso di domini di terze parti ausiliari per identificare gli utenti.

Safari aggiornato limita anche l’archiviazione per gli script di un sito Web ad una settimana e include contatori per i siti che tentano di evitare il rilevamento ritardando i reindirizzamenti.

Apple non sarà sola in futuro. Google intende raggiungere lo stesso obiettivo per Chrome entro il 2022, ad esempio. Il team di WebKit prevede inoltre di comunicare i risultati di questa modifica al World Wide Web Consortium per fornire assistenza agli altri sviluppatori di browser. È comunque una pietra miliare e potrebbe facilmente forzare i creatori di annunci e gli operatori dei siti a desistere nel tentativo di raccogliere dati di tracciamento.

Pubblicità

L. Zanoner

About Author

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You may also like

Zoom privacy
Internet

Zoom accusato di presunta divulgazione illegale di dati personali

Il reclamo arriva sulla scia di un rapporto di Motherboard che rivelava che l’app iOS di Zoom stava condividendo dati
Internet

Le migliori alternative a Zoom per la videoconferenza

Una Class action fa sì che Zoom ammetta di aver dato i tuoi dati a Facebook, l’FBI avverte che gli